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La MotoGP arriva ad Assen. Rossi: “Honda, Yamaha e Ducati ora si equivalgono”

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2008 21:29
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A Donington, tre giorni fa, erano uno di fianco all’altro in griglia di partenza. Appena partita la gara, però, Casey è fuggito verso la vittoria allontanandosi ben presto da Valentino. Oggi, l’australiano della Ducati e il pesarese si sono riavvicinati sedendosi davanti ai microfoni della consueta conferenza stampa di presentazione del Gran Premio, ad Assen.

Oltre a segnare il giro di boa del campionato, il Gran Premio d’Olanda in programma sabato andrà a chiudere il tour de force di giugno: un pezzo di mondiale che racchiude quelle che sono forse le quattro piste preferite del “Dottore”, che ha colto una vittoria al Mugello, e due secondi posti a Barcellona e a Donington. L’obiettivo per Assen è chiaramente la vittoria, considerata anche la performance mostrata qui nel 2007: “Qui l’anno scorso ho fatto la più bella gara della stagione – ha detto Rossi, che sabato eguaglierà il record di Biaggi di 201 partecipazioni consecutive a un GP iridato – e poi su questo circuito la Yamaha è sempre andata forte: questa volta dovremo lavorare in maniera differente per adattare la M1 alle gomme Bridgestone, ma sono molto fiducioso. Sarà una gara importante, perché arriviamo da un weekend dove abbiamo sofferto un po’ e dove Stoner è stato velocissimo: speravo di poter lottare almeno un po’ con lui dopo le modifiche fatte in vista della gara, ma non è stato possibile. Rispetto a Donington troveremo un tracciato differente, che presenta più curve veloci, e con meno ripartenze da fermo, dove la Ducati sembra andare molto bene. Insomma, sarà un bel test per verificare meglio il nostro e il loro livello di competitività”.

Secondo Rossi, la Ducati ora è infatti molto efficace sul lento: “La potenza ce l’hanno sempre avuta: evidentemente ora hanno capito come imbrigliarla e metterla a terra nel modo migliore”. Ha spiegato. Questo, almeno, è quanto si è visto a Donington: dopo i miglioramenti offerti dalla nuova gestione elettronica del motore riscontrati in Inghilterra, Casey e la Casa di Borgo Panigale sono curiosi di capire se tali miglioramenti continueranno anche sui tratti fluidi e ritmati della “cattedrale” del motociclismo. L’anno scorso Casey diede filo da torcere a un Rossi in forma smagliante, primo sul traguardo pur essendo partito undicesimo in griglia. “Abbiamo sofferto per il forte vento – ha detto l’australiano campione del mondo – ma quest’anno possiamo contare su una carena più rastremata, dovessimo incontrare queste condizioni. Per quanto riguarda il nuovo sistema di gestione del motore, ha funzionato benissimo in ogni condizione a Donington, ma dobbiamo ancora verificare se ci aiuterà qui: aspettiamo domattina per saperlo”.

Assen segna anche il ritorno in pista di Loris Capirossi: l’imolese non sarà chiaramente al top della forma, essendo passati soltanto 15 giorni dalla frattura alla mano sinistra subita in gara a Montmelò, ma come sempre ce la metterà tutta. Ad alcuni può essere venuto il dubbio che Capirex abbia affrettato i tempi per paura di un’altra buona prestazione di Ben Spies, ma Loris smentisce: “Non corro perché ho paura di Spies – ha detto – Sono qui perché ho una grande passione per la moto e per le corse, e volevo tornare in sella alla mia Suzuki. Ho sofferto a vedere la gara dai box, a Donington…”.

Capirex, che ad Assen ha già corso nel 2000 con una mano fratturata, la sinistra, in seguito a un incidente nel warm-up (arrivò anche a podio!), utilizzerà un manubrio modificato per alleviare la pressione sui semimanubri, anche perché questa volta si tratta della mano destra, quella che agisce sul freno ed è perciò più sollecitata.

Nicky Hayden continuerà a correre con la RC212V dotata del V4 a valvole pneumatiche, moto che peraltro ha già deciso che utilizzerà per il resto della stagione: “C’è più potenza, e mi trovo meglio – ha spiegato – anche se è ancora un po’ difficile da guidare ai bassi regimi. A Donington ho fatto un po’ di errori perché richiede una guida un po’ diversa e non ero abituato, e poi è intervenuto anche un problema elettrico”.

Solito motore tradizionale, con le valvole a molla, per Dani Pedrosa, che sarà come sempre della partita: la lotta, insomma, sarà come al solito tra Rossi, Stoner e lo spagnolo della Honda, anche perché secondo Valentino le tre moto sono più o meno sullo stesso livello, in questo momento: “IL livello generale è difficile da valutare, però in questo momento Honda, Yamaha e Ducati si equivalgono – ha detto – La Ducati sembra andare molto bene nelle accelerazioni da fermo, la Yamaha sembra avere qualcosa in più nel veloce, mentre la Honda è quella che appare più bilanciata. In ogni caso siamo tutti molto vicini”.

Alberto Cani

www.gpone.com/
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